Home > Blog > Le testimonianze dei Young Sex Offenders

Ieri c’è stato l’ultimo incontro dei laboratori psico-rieducativi con i Young Sex Offenders e Young Domestic Offenders. Cioè dei laboratori che organizziamo per giovani autori di reati sessuali o di violenza domestica presso il nostro spazio neutro a Catanzaro nell’ambito del progetto I love you off and online sostenuto da Con i Bambini. Durante i laboratori proviamo a migliorare le capacità relazionali dei ragazzi dai 14 ai 17 anni in messa alla prova e presi in carico su segnalazione degli USSM di Catanzaro. O che hanno manifestato “irregolarità della condotta” di natura sessuale o domestica prescritte dal Tribunale per i Minorenni. Garantiamo assistenza psicologica ed educativa per ridare loro autonomia. I ragazzi sono seguiti da una psicologa psicoterapeuta, Luisa Mellace, che effettua i colloqui, i test e da un’educatrice, Anna Gatto, che li accompagna nelle attività laboratoriali.

“Affrontiamo con i ragazzi tutte le tematiche che riguardano il mondo delle relazioni, delle affettività, della sessualità. E anche delle dinamiche che possono crearsi online e offline rispetto a questioni legate alle loro relazioni affettive e amicali” dice la Mellace, psicologa della nostra équipe multidisciplinare.

Le parole dei Young Sex Offenders che hanno partecipato ai laborarori psico-rieducativi

Abbiamo chiesto ai ragazzi che hanno frequentato i laboratori psico-rieducativi di raccontarci le loro impressioni sulle attività che hanno fatto. Sono sette i ragazzi in messa alla prova che abbiamo accompagnato in questi mesi e Mariolina (nome di fantasia) è una di loro:

In questi laboratori che stiamo facendo mi ha colpito in particolare l’argomento del catcalling. Abbiamo visto un video in cui c’era una ragazza a Napoli mentre camminava tranquilla, vestita normale come tutte le ragazze. Tanti maschi la fischiavano. Dicevano cose che non è bello sentirsi dire da certe persone. Mi sono rivista in questa ragazza. Perchè è successo anche a me una cosa così, mentre anch’io ero in giro e sentivo magari che iniziavano a suonare, fischiare, a fare versi dalla macchina. Ci ho riflettuto poi. Questo mi ha colpito di più. Questi laboratori sono utili per me nel senso che ora sono più cosciente di certe cose. Sono molto interessanti. Parliamo di cose che facciamo noi giovani, dell’amicizia. Non ne avevo mai parlato prima. È la prima volta che ho affrontato questi temi e mi è servito. Mi è piaciuto il confronto con gli altri ragazzi, con l’educatrice, la psicologa che è stata d’aiuto nel raccontarci e spiegarci bene le cose.

Un altro ragazzo che ha frequentato i laboratori psico-rieducativi racconta che è stato un percorso molto importante. Che gli ha fatto capire tante cose, “sia da un punto di vista normativo che personale”:

Ho potuto parlare con la psicologa di cose private su cui mi sono aperto. Prima di oggi ne avevo parlato solo con mia madre. Noi giovani teniamo molte cose per noi. Il teatro è stato una bella attività perchè ho scoperto un nuovo mondo. Mi è piaciuto molto confrontarmi insieme agli altri ragazzi, ascoltare anche il loro punto di vista. Questi laboratori mi hanno fatto riflettere tanto. Ho capito cose che non mi erano chiare. Adesso so che molte cose non sono giuste o magari so come fare una cosa. Ad esempio abbiamo studiato il catcalling che è un reato. Che quando una ragazza passa e uno le fischia o le dice che è bella comunque può sentirsi a disagio. Prima non pensavo che esprimere un commento come ad esempio “che bella ragazza” potesse creare fastidio.

“Il progetto della Kyosei è un progetto che aiuta noi ragazzi a collaborare con loro. A creare insieme, a lavorare sul nostro modo di essere. A raggiungere il nostro obiettivo in modo collaborativo. Io mi sono trovato benissimo in questo progetto” racconta così Pasquale (nome di fantasia).

Mi è piaciuto di più quando abbiamo parlato del nostro reato. Su dove era stato il problema, dove era stato fatto lo sbaglio e come si può migliorare. Mi è servito molto perchè mi ha fatto riflettere parlandone insieme e collaborando. Frequentare i laboratori ha avuto un effetto positivo su di me. Anche come sfogo. È cambiato il mio atteggiamento, il mio modo di pensare, il mio comportamento. Tra tutte le attività che sono state fatte il Teatro Fisico Educativo è stato per me una delle attività che mi è piaciuta di più. Perchè abbiamo collaborato tutti insieme per realizzare un progetto. Ci ha fatto lavorare sulle nostre emozioni, entrare in contatto con altre persone. Sapere come la pensano. Per me è stata una bellissima esperienza.

Ancora aggiunge Michele (nome di fantasia) di 17 anni

Sono rimasto colpito sia per come l’educatrice e la psicologa ci hanno coinvolto nelle attività che nel modo in cui ci hannoo fatto esprimere le nostre idee. Molto liberamente, discutendo tutti insieme. Poi mi ha colpito il tema del catcalling. Prima davo molta superficilità all’argomento. Ora ho capito tante cose e sono contro questo tipo di molestia. Questo percorso sta avendo un impatto positivo sulla mia vita. Penso, ragiono in modo diverso rispetto a prima. Ho imparato a riflettere su tante cose, a pensare prima di agire. Ad esempio prima per una cavolata mi sarei litigato con qualsiasi persona. Ora prima di agire penso a cosa posso andare incontro, cosa mi potrebbe succedere oggi o domani. Perchè alla fine noi ragazzi siamo superficiali su tante cose. Dovremmo fare più attenzione a cose che sembrano facili perchè alla fine conoscendole non sono facili per niente. Mi sento più maturo rispetto a prima.

Anche secondo Gino (nome di fantasia) il percorso dei laboratori psico-rieducativi del progetto I love you off and online è stato utile. I colloqui con la psicologa Luisa Mellace e la nostra educatrice Anna Gatto lo hanno aiutato a riflettere su quello che ha fatto, su quello che non deve fare e su quello che deve fare per migliorarsi. Dice

Adesso prima di fare una cosa ci penso mille volte prima di farla. Il tema che mi ha colpito di più è su “cosa vorrei essere io da grande e nel futuro”. Sto iniziando ad avere un’idea ben chiara di cosa vorrei essere e questo percorso mi ha aiutato molto a definire i miei limiti. Fino a dove posso arrivare nella mia vita. Mi ha insegnato a capire quali sono le cose migliori, a sfruttare cioè le cose migliori invece che quelle peggiori. E poi è stato bello per le persone che ho conosciuto. Sono state cordiali. Non mi sono sentito giudicato. Mi sono sentito a mio agio.

E infine Mario (nome di fantasia) racconta

Quello che mi ha coinvolto e mi ha fatto capire di più è stato l’incontro con la psicologa. Perchè mi ha fatto capire tante cose. Come quando abbiamo parlato del rispetto, di come certe decisioni possono avere conseguenze sugli altri. Ad esempio prima non pensavo cosa potesse succedere dopo. Adesso invece grazie alla psicologa e al percorso prima di fare una cosa penso a quello che sto facendo e comunque anche dopo averla fatta ci penso: se l’ho fatta bene o l’ho fatta male. Ho più strumenti. Perchè un conto è fare le cose senza pensare, altra cosa è farle pensandole. Sono maturato caratterialmente. L’attività che mi ha coinvolto di più è l’attività con gli altri durante i laboratori. Perchè ascolti cosa pensano anche loro e dici “Bah! Comunque ha ragione anche lui. Forse ho sbagliato io”.