Si è conclusa la prima edizione di COSO a Catanzaro

La prima edizione di COSO, giornate della Coesione Sociale si è conclusa. Davvero una bella giornata quella del 7 giugno scorso! Ricca di impegno e di emozioni.

Abbiamo trascorso una giornata intensa ma bellissima. Importante per tutti noi. Piena di incontri, scambi di idee, proposte, opinioni e contatti. Abbiamo avuto la grande opportunità di discutere e parlare insieme alle istituzioni, ai cittadini, alle organizzazioni presenti. Di pensare insieme in prospettiva invece che in retrospettiva. Riflettuto insieme su come progettare con chi le comunità le vive e le abita: progettisti, rappresentanti delle istituzioni, esperti, consulenti, operatori, assistenti sociali, cittadini, educatori, studenti, organizzazioni. Tutti alla pari.

Abbiamo lavorato “con” la comunità e non “su” o “per” la comunità. Per contribuire a far crescere consapevolezza, coesione sociale di ogni singola comunità che desidera essere protagonista del proprio futuro, interrogarsi su come agire per favorire una società più coesa e solidale.

Cosa abbiamo fatto nelle plenarie e nei panel di COSO

Le tre plenarie e i tre panel (PN Metro Città medie del Sud, biblioteche di comunità, rigenerazione territoriale per una migliore qualità della vita) si sono trasformati in spazi di discussione dove riflettere insieme sulle cose che si possono progettare.

Plenaria A. La coesione sociale vista dai ragazzi

Nella plenaria “La coesione sociale vista dai ragazzi” le studentesse della classe IV B dell’IIS “E. Fermi” di Catanzaro hanno raccontato cosa significa coesione sociale per loro. Condiviso i risultati delle riflessioni fatte in classe con Giuseppe Manzo dell’ufficio comunicazione di Legacoopsociali e Carlo Andorlini del comitato promotore nazionale della Biennale della Prossimità.

Successivamente è iniziata la discussione nei tre panel. I partecipanti hanno offerto il proprio contributo con l’aiuto dei facilitatori (Graziano Maino e Marco Cau di Pares, Andrea Volterrani) che hanno gestito la discussione attraverso metodologie specifiche. Al fine di stimolare la partecipazione e favorire un confronto collettivo rispettoso delle idee di tutte e tutti sui temi affrontati; creare un modello di sviluppo partecipativo e inclusivo per la comunità. Il confronto è stato così più efficace e creativo. Un modo diverso di approcciarsi alla comunità per sperimentare la costruzione di un modello di sviluppo che parte dalle persone e mira a coinvolgere tutti gli attori sociali di un territorio definendo, ognuno nel proprio ruolo, come vogliono diventi la propria comunità.

Nei tre panel c’erano gli esperti nazionali Ledo Prato di Rete delle Culture, Antonella Agnoli, progettista culturale e Andrea Volterrani, esperto sul Terzo settore e sullo sviluppo sociale di comunità.

Panel A. PN Metro Città medie Sud: comunità di pratiche

I rappresentanti tecnici delle cinque città medie (Catanzaro, Lamezia Terme, Crotone, Castrovillari, Corigliano-Rossano), assistenti sociali, cittadini, rappresentanti delle organizzazioni del terzo settore impegnate nella programmazione del PN Metro hanno discusso del PN Metro Città medie Sud 2021/2027. Scambiato idee ed esperienze per creare azioni concrete, come rafforzare la coesione sociale nei territori.

Per la prima volta gli amministratori delle cinque città calabresi beneficiarie dei finanziamenti del PN Metro si sono ritrovate a confrontarsi sulle rispettive progettualità. Il risultato è stata la costituzione di una cabina di regia regionale nella quale coinvolgere anche i soggetti del Terzo settore. Un grande risultato. La prova che i risultati concreti si possono ottenere solo quando istituzioni e terzo settore interagiscono tra di loro.

Panel B. Lo sviluppo di quartiere attraverso le biblioteche di comunità

Operatori culturali, volontari, educatori, docenti, studenti, responsabili di biblioteche scolastiche o semplici cittadini si sono confrontrati su come costruire comunità e coesione sociale intorno alle biblioteche. Hanno immaginato le biblioteche del futuro ripensando i modelli organizzativi e di servizio, le intenzioni e le attività che svolgiamo nelle nostre biblioteche. Coesione sociale fatta di tanti elementi. Ma anche la constatazione che abbiamo bisogno di luoghi accoglienti, fisici, di opportunità dove stare bene insieme e fare delle cose insieme. Che ridiano fiducia. Quello che stiamo provando a fare con Antonella Agnoli nel progetto Bibliovento. Soffia il vento delle storie finanziato da Fondazione con il Sud e dal Centro per il libro e la lettura.

Panel C. La rigenerazione dei territori per una migliore qualità della vita?

Secondo Andrea Volterrani la rigenerazione dei territori non esiste. Non ci può essere rigenerazione territoriale senza sviluppo di comunità. Durante il panel i partecipanti sono stati accompagnati da Volterrani alla scoperta di un approccio diverso alla coesione sociale e allo sviluppo delle comunità. Partendo dal presupposto che chi abita le comunità può essere protagonista, può partecipare attivamente alla creazione del proprio futuro avendo a fianco (e non sopra o a servizio) le istituzioni e gli enti di terzo settore. Premesse necessarie per qualsiasi processo di sviluppo. Un modo differente di approcciare alle varie questioni legate al mondo delle comunità, della partecipazione delle persone. Di confrontarsi sui metodi partecipativi. Idee, riflessioni su cosa sono le comunità, a cosa servono i processi di partecipazione ibrida.

Plenaria B: esperienze di sviluppo di comunità

È stata un’occasione per dar voce a cinque esperienze di comunità. Esperienze diverse ma con un obiettivo comune: costruire comunità per fare coesione sociale nei territori. In Calabria e nel Sud Italia. Protagoniste della giornata sono state: VRICA La comunità di Santa Maria, Festival del Lamento, Trame Festival, La Rivoluzione delle Seppie e Officine Gomitoli della cooperativa sociale Dedalus di Napoli.

Plenaria C. Restituzione dei lavori. Scenari e prospettive

Nella plenaria conclusiva sono state restituite le idee e le riflessioni emerse durante i tre panel. Per discutere su quali potrebbero essere gli scenari possibili per lo sviluppo di comunità e dei territori. Ha concluso Eleonora Vanni, presidente di Legacoopsociali, sul ruolo che la cooperazione sociale potrebbe avere per costruire coesione sociale e Nicola Fiorita, sindaco del Comune di Catanzaro, sul ruolo che le istituzioni dovrebbero agire.

A una settimana da COSO. Cosa ci aspettiamo

COSO, giornate della coesione sociale sta diventando qualcosa di bello sotto ogni punto di vista. Per il percorso che stiamo condividendo, per la nuova consapevolezza che sta maturando. Per l’approccio che abbiamo voluto adottare, il messaggio che è arrivato. Ci portiamo a casa la consapevolezza che qualsiasi cosa, con coraggio e consapevolezza, può essere realizzata.

Sviluppare le comunità insieme è una grande sfida che ci spinge a sognare in grande, a immaginare e a costruire nuovi percorsi. A indicare nuove strade da percorrere per costruire insieme le comunità di domani. Ci aspettavo tanto e abbiamo ricevuto anche di più. Fare coesione sociale è possibile anche in Calabria “partendo dal noi, invece che dal noi e gli altri, mettendoci alla pari, allo stesso livello” come dice Elenora Vanni, presidente di Legacoopsociali.

Un grazie infinito quindi a chi l’ha resa possibile: ai relatori, ai nostri partner in COSO, a chi ha creduto in noi pensando fosse una cosa positiva e invece l’ha considerata rivoluzionaria.

Nei prossimi mesi la realizzazione di un report sulle attività svolte durante questa prima edizione, un “Manifesto della coesione sociale”, sul quale stiamo lavorando con la cooperativa Pares, nostra partner in COSO. Una mappa visiva, quindi, per informare, comunicare idee, indicazioni, le proposte emerse. Frutto di un lavoro partecipato sulla coesione sociale che abbiamo svolto insieme alle comunità a COSO.

COSO, giornate della Coesione Sociale uno degli eventi di avvicinamento in Calabria verso La Biennale della prossimità che si terrà a Napoli il 4-5 ottobre.