Home > Blog > La cooperazione sociale spiegata nelle scuole

Parlare di cooperazione sociale nelle scuole, incontrare ragazzi che esprimono interesse su cos’è e come è possibile perseguire concretamente l’interesse generale in favore della comunità è sempre una grossa responsabilità. Ma anche una grande opportunità.
Da sempre incontriamo gli studenti tra i banchi di scuola. Parliamo di contrasto al bullismo e cybelbullismo, di come prevenire e riconoscere situazioni di abuso sessuale con il progetto La Casa di Nilla plus, di economia sociale e diritti attraverso le storie dei nostri educatori e dei soci impegnati sul campo.

Mario Alberti parla di cooperazione sociale nelle scuole a Melito Porto Salvo e Locri

Esserci per parlare di cooperazione sociale nelle scuole dove di solito questo tema non entra. Noi ci proviamo. E dalle loro domande impariamo sempre qualcosa. È successo nei giorni scorsi quando Mario Alberti, nostro socio e responsabile delle cure domiciliari, ha incontrato gli studenti del biennio e delle classi terze dell’Istituto di Istruzione Superiore “Ten Col G Familiari” a Melito Porto Salvo. E anche gli studenti del Liceo delle Scienze Umane e Linguistico “G. Mazzini” a Locri.

Gli incontri rientrano nelle attività di formazione e orientamento previste fra le attività dei percorsi PCTO 2023/2024, che prima si chiamavano di alternanza scuola-lavoro. E sono l’occasione per riflettere su quanto sia fondamentale produrre benessere nel territorio coinvolgendo anche i giovani. Affrontare gli interrogativi essenziali sull’interesse generale comunità (avere un ambiente dignitoso dove vivere, cure mediche, costo di vita sostenibile, attività per l’inclusione) per far diventare gli stessi giovani agenti di cambiamento. Racconta Mario

Essere cooperativa sociale vuol dire prendersi cura della crescita della comunità, del suo benessere, del suo futuro. Essere cooperativa sociale significa anche andare oltre il mandato che deriva dalle commesse di lavoro, e declinare il proprio impegno in azioni di totale gratuità ma di elevato spessore collettivo. In questo quadro valoriale si può incastonare il nostro impegno con le scuole. Tutto prende avvio lo scorso anno, presso il Liceo “G. Mazzini” di Locri – Scienze Umane, quando i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, ex alternanza scuola-lavoro, vengono interpretati diversamente dalla consuetudine. Non i ragazzi in cooperativa, considerato che la nostra presenza sulla Locride è garantita, oltre che dai servizi di cure domiciliari, dalla sede operativa anche a Gioiosa Ionica, bensì noi presso la scuola.

I ragazzi, appassionati e curiosi, hanno ascoltato attenti Mario. Attraverso speech, video, pareri, dibattiti e riflessioni gli studenti hanno avuto la possibilità di sentirsi protagonisti e soprattutto liberi di potersi esprimere. Continua Mario

Da subito si è creato un rapporto di fiducia con i ragazzi, basato soprattutto sull’ascolto delle loro opinioni scaturite dalle tematiche trattate. Tematiche come i diritti delle persone, i principi generali della cooperazione, l’accesso ai servizi, la Costituzione Italiana declinata come fonte dei diritti dei cittadini, la narrazione di casi che, di fatto, sono persone in difficoltà e con tale approccio sono stati trattati. All’interno di questo percorso, sia al Liceo delle Scienze Umane e Linguistico “G. Mazzini” che all’Istituto di Istruzione Superiore “Ten Col G Familiari”, abbiamo previsto testimonianze di soggetti della nostra rete, ovvero familiari di persone con disabilità che hanno scelto la via dell’impegno a favore non solo dei propri cari ma di tutta la collettività. Ecco, questo è il tema dei temi. Uscire dal proprio guscio sia di difficoltà che di impegno, e intraprendere strade di coesione, di sensibilizzazione, di facilitazione al cambiamento.

Crediamo che il confronto costante con i ragazzi delle scuole sia importante per costruire insieme una società migliore, fondata sulla solidarietà e sul rispetto dei diritti. E noi speriamo che le nostra attività di sensibilizzazione con i giovani portino a dei cambiamenti, a una maggiore consapevolezza su cosa e come fare. Lo speriamo. Anzi ne siamo sicuri.

La dichiarazione di Mario sugli incontri nelle scuole che ben rappresenta il nostro modo di essere cooperativa con la comunità

Il mondo dei giovani e della scuola non è un mondo a parte, ma proprio il mondo. Incontrare le ragazze e i ragazzi, percepire la loro fiducia, l’affidamento della propria visione a una realtà che non conoscevano, anche se adesso non più, è arricchente. Ogni cooperatore, per sentirsi tale, deve consentire di essere “riempito” fino alla fine del proprio percorso di entusiasmo, novità, e proattività che soltanto nei giovani si può trovare. Uscire con i ragazzi al suono della campanella, dopo aver respirato la loro aria di speranza e, diciamolo, anche preoccupazione, è bellissimo. Ma anche doveroso per chi fa parte di una cooperativa sociale che ha il preciso dovere di interessarsi del futuro della comunità. E i doveri che restituiscono gioia sono lievi.