Home > Blog > L’economia sociale spiegata nelle scuole

Parlare di economia sociale e di inclusione nelle scuole è sempre una grande emozione e una grande responsabilità. Testimoniare concretamente che si può costruire un futuro migliore in modo tale che le parole non rimangano solo parole. Testimoniare il nostro impegno con semplicità unendo fatica, gioia e amore. Noi ci proviamo. Tutti i giorni. Partendo dai ragazzi nelle scuole.

Come spiegare l’economia sociale ai ragazzi

Per questo ogni anno ci teniamo tanto a confrontarci con i ragazzi delle scuole che ci chiedono un incontro formativo presso le loro sedi. E il 27 maggio 2023 il nostro presidente Giancarlo Rafele ha incontrato gli studenti di una delle classi del professore Maurizio Scarantino del Liceo scientifico “E. Fermi” di Catanzaro per parlare di economia sociale, dell’impegno di puntare a un’economia più attenta alle persone e all’ambiente.

Un sabato mattina emozionante dove abbiamo parlato con i ragazzi e le ragazze dei loro stili di vita, dell’importanza di puntare a un nuovo modo di fare economia che sia più attenta all’inclusione sociale. Lo abbiamo fatto partendo dai loro sogni, dalle loro paure, speranze e punti di domanda che gli girano in testa.

Spesso i ragazzi si trovano di fronte a situazioni che non hanno i mezzi per comprendere fino in fondo. Molti adulti – insegnanti, cooperatori – si chiedono come spiegare loro cosa significa fare economia sociale. Di come educare a un nuovo modo di fare economia con le idee e con le azioni (e soprattutto con le scelte). Attraverso la nostra esperienza con i ragazzi abbiamo raccolto qualche indicazione.

Abbiamo così condiviso i nostri valori, i nostri progetti per dare un valore aggiunto al percorso. Ribadire che per superare la crisi che stiamo attraversando e progettare il futuro ci serve un’economia attenta al bene comune. E riflettendo con loro su come rendere più bella la nostra terra, ci è sembrato di trasmettere un po’ più di fierezza. Di essere un po’ più comunità.

Le riflessioni degli studenti che hanno partecipato all’incontro sull’economia sociale

Abbiamo chiesto agli studenti che hanno partecipato al nostro incontro formativo sull’economia sociale di raccontarci le loro impressioni. Ecco le loro risposte:

Sofia Barbieri ci ha detto

Grazie all’incontro con il signor Giancarlo Rafele, direttore generale della cooperativa sociale Kyosei, abbiamo potuto approfondire l’argomento riguardante le cooperative sociali anche in relazione al nostro territorio. Il signor Rafele ci ha specificato che le cooperative sociali sono delle società a tutti gli effetti. Perché hanno un guadagno che però non viene ripartito tra i soci, ma viene reinvestito nella società per creare nuovi servizi e per pagare le persone che ci lavorano. Mi è piaciuta molto la figura di questo imprenditore. Perché ci ha fatto capire di essere una persona disponibile, umile, generosa e che mette davanti a sé il bene e i bisogni degli altri. Una cosa che mi ha affascinato delle cooperative è il fatto che non ci siano gerarchie all’interno della società, bensì tutti contribuiscono in maniera uguale, indipendentemente dalle quote conferite. Infatti ci sono differenze solo riguardanti i compiti da svolgere. Inoltre abbiamo potuto riflettere sull’importanza tra cooperative sociali e territorio. Spesso le autorità (ad esempio il sindaco) danno priorità ad altri servizi pur di ottenere il consenso popolare e si dimenticano del grande lavoro che svolgono queste cooperative, ovvero quello di aiutare molte persone (tra cui giovani e bambini) che hanno subìto traumi o che sono rimasti orfani e senza una casa. Per questo motivo è fondamentale riservare dei fondi per questo settore. Stare a contatto con persone bisognose, soprattutto quando si tratta di bambini piccoli che, nonostante la giovane età, hanno dovuto affrontare situazioni difficili, non è una cosa semplice che riescono a fare tutti quanti. Ci vuole coraggio, ma soprattutto tanta forza da riuscire a trasmettere anche agli altri. Mi piacerebbe fare un’esperienza in questo campo. Anzi credo che sia una cosa che tutti almeno una volta nella vita dovrebbero fare, perché solo entrando in stretto contatto con queste realtà, puoi comprendere a pieno di cosa si tratti. Un’opportunità del genere è data dal servizio civile, che consiste in un’azione di volontariato che può essere svolta in un limite d’età compreso tra i 18 e i 26 anni e che ti offre degli sbocchi nel mondo del lavoro.

Fatima Ferrarelli ci ha raccontato che l’incontro

…si è sviluppato in un circolo di informazioni e approfondimenti che avranno un ottimo riscontro nella mia formazione scolastica e magari in futuro professionale. Lo sviluppo dell’incontro si è incrementato nei servizi che offre la sua cooperativa, nonché a ciò che lo ha spinto ad imbattersi nel Terzo settore affascinando il nostro interesse ed esponendo alcuni avvenimenti dei ragazzi che sono nella Casa di Nilla e la loro quotidianità. Il modo di porsi del signor Rafele ha sicuramente contribuito a rendere “leggera” una situazione professionale e formativa, ma anche il modo di relazionarsi con la classe ha favorito un ottimo feedback. Abbiamo approfondito il rapporto tra territorio e cooperative sottolineando che sono generalmente più diffuse nelle regioni con un mercato del lavoro debole e un tessuto sociale fragile, dove il loro contributo al benessere della collettività è particolarmente necessario. In questi territori, anche se relativamente più numerose, le cooperative tendono a rimanere più piccole, in linea con quanto avviene tra le imprese non cooperative. Sopratutto nel territorio calabrese si ha un’elevata quantità di cooperative sociali e tra queste solamente il 20% circa ha un ammontare annuo discreto che favorisce l’andamento dell’attività, ma questo fenomeno è particolarmente diffuso nel meridione. Invece nel settentrione la quantità è inferiore, ma il fatturato è decisamente elevato superando i milioni annui. La pandemia COVID-19 getta nuova luce sull’importanza del ruolo delle cooperative, una componente specifica dell’economia sociale, nel rispondere ai bisogni urgenti della società. Molte cooperative che operano in prima linea nella crisi hanno dimostrato la loro capacità di migliorare i problemi sociali come l’esclusione dal mercato del lavoro. Proprio a causa della pandemia, le cooperative sono state attualmente colpite causando il calo del fatturato e la riduzione delle opportunità di finanziamento. Queste sfide richiedono misure di sostegno tempestive per garantire la continuazione delle attività economiche della cooperativa nel breve termine e per salvaguardare i posti di lavoro. In futuro, tuttavia, le cooperative dovranno individuare nuovi modi per aumentare la loro competitività e il loro impatto sociale. L’aumento della produttività è essenziale se le cooperative vogliono competere, crescere e aumentare il loro impatto sociale in futuro e l’aumento della produttività è essenziale se le cooperative vogliono competere, crescere e aumentare il loro impatto sociale in futuro. Al riguardo vorrei esporre il mio interesse verso questo mondo che dapprima per me era sconosciuto e magari anche poco trattato nei servizi di comunicazione. Ho scoperto un settore che descrive la mia persona e la mia determinazione. Che è sicuramente faticoso, ma a mio avviso non si cresce solo culturalmente, ma anche moralmente.

Un incontro che le ragazze e i ragazzi con le loro bellissime domande hanno saputo trasformare in uno scambio ricco di idee. Con le loro riflessioni ci consentono di seminare per il futuro regalandoci speranza! Siamo convinti che aumentare le possibilità di confronto con i giovani passi da esperienze come queste e da ragazzi come loro. Grazie.

Ma un ringraziamento particolare va al corpo docente e alla dirigente Teresa Agosto per avere ospitato nella loro scuola le storie della cooperazione sociale. E anche la nostra storia.