Di fronte all’atto di violenza nei confronti di Giulia Cecchettin non possiamo solo dispiacerci. Dobbiamo intervenire. Prevenire comportamenti violenti nelle relazioni sin dall’infanzia. Lavorare a monte, sensibilizzare, fare un lavoro congiunto scuola-famiglia. È il solo modo per evitare e limitare. Lo abbiamo imparato in questi anni.
Da tempo sosteniamo sia necessario parlare anche nelle scuole di educazione sessuale, di affettività, di relazioni sentimentali e sessuali, di rispetto. Fornire ai ragazzi, agli insegnanti, alle famiglie gli strumenti per riconoscere la violenza, far emergere le situazioni di rischio. Occorre fare prevenzione perchè i ragazzi spesso non sono capaci di gestire, elaborare e indirizzare le proprie emozioni. Nella vita offline e nella vita online.
In alcune scuole calabresi abbiamo già avviato dei percorsi educativi sui fatti di violenza domestica commessi dai giovani autori nell’ambito del progetto I love you off and online sostenuto da Con i Bambini. In altre invece non è stato possibile o facciamo più fatica. Affrontare questi temi, è ancora, inspiegabilmente, un tabù. Nonostante si continui a dire che la prevenzione e l’educazione sia necessaria, che è importante avviare percorsi educativi sull’affettività c’è ancora preoccupazione, pregiudizio e paura di parlarne. Di mettere in discussione modelli sociali e culturali ancora radicati ed estremamente diffusi. Entrare nel sistema per dare vita a una rivoluzione culturale.
Non ci deve essere solo dolore e sgomento di fronte all’atto di violenza nei confronti di Giulia Cecchettin. Non possiamo più restare a guardare. Dobbiamo intervenire, educare per prevenire fin dall’infanzia comportamenti violenti. Siamo tutti responsabili.