Home > Oberon per persone in stato vegetativo e di minima coscienza

Oberon è il progetto per offrire assistenza domiciliare a persone in stato vegetativo e di minima coscienza. Un servizio che sperimentiamo con l’Istituto S. Anna di Crotone dal 2017 per favorire l’accesso ai servizi di cura attraverso la telemedicina e la teleassistenza.

È un progetto sperimentale della Regione Calabria, dell’ASP di Crotone e dell’Istituto S. Anna avviato nell’ambito dell’assistenza domiciliare integrata (ADI).

L’obiettivo è costruire un modello assistenziale per curare e gestire persone in stato vegetativo e di minima coscienza, regolamentare l’assistenza domiciliare attraverso la telemedicina e l’assistenza remota.

Assistenza domiciliare alle persone in stato vegetativo e di minima coscienza

Il progetto Oberon garantisce l’assistenza domiciliare a 54 pazienti con disturbi cronici in stato vegetativo o di minima coscienza attraverso le visite a domicilio di un’équipe remota, il tele-monitoraggio automatizzato di parametri vitali e il teleconsulto dalla centrale operativa allestita nell’ambito dell’Istituto S. Anna.

L’équipe remota è composta da un medico specialista, un infermiere professionale, un terapista della riabilitazione e un OSS. Effettua visite programmate a seconda delle condizioni cliniche del paziente.

Il tele-monitoraggio garantisce attraverso il collegamento telematico a domicilio di apparati sensoristici di monitorare i parametri vitali. Il medico, l’infermiere e il terapista sono collegati via web con l’Unità Operativa Speciale (UOS) della centrale operativa.

Il teleconsulto avviene attraverso video chiamate per verificare − ogni qualvolta lo si ritiene necessario − le condizioni generali del paziente e supportare la famiglia della persona in stato vegetativo e di minima coscienza.

Questo progetto è importante perché ci permette di sviluppare sistemi innovativi e integrati per migliorare l’accesso alle cure, rafforzare i servizi sociosanitari territoriali, favorire logiche di prossimità e domiciliarità in favore delle persone più fragili e in condizioni di marginalità.

E soprattutto avviare il nostro modello di sanità d’iniziativa in Calabria.